TRINIDADE,L’ISOLA CHE NON C’E’

 

                                                   

                                                           Trinidade, l’isola che non c’è…
 
 
 

Trinidade, l’isola che non c’è..è un piccolo lembo di terra disperso nell’Oceano atlantico. Il luogo di sogno è Trindade, isola che per la sua distanza dalla costa è stata a lungo disabitata.. Siamo ormai in piena calura estiva, e se non siete già in vacanza lo sarete sicuramente a giorni, ed è anche per questo che con "Viaggiando per il Brasile" di questa edizione voglio portarvi con la mente in una piccola località brasiliana, un piccolo lembo di terra disperso nel bel mezzo dell’Oceano atlantico dove, purtroppo (o per fortuna?) non è possibile fare turismo. Il luogo di sogno è Trindade, un’isola di origine vulcanica che a causa della sua distanza dalla costa è stata per molto tempo disabitata divenendo così luogo di contese, leggende di tesori nascosti mai ritrovati, naufragi ed avvistamenti Ufo.

                            

                            

                                                                      Foto Degli Avvistamenti UFO Sull’Isola Di Trinidade

                                                                                      

                                                                                     Foto Scattate Da Almiro Baraùna


                                                                     

                                                              Qui sopra e nelle seguenti immagini vedute dell’isola di Trinidade

La prima scoperta dell’isola risale all’anno 1501 grazie allo spagnolo João Da Nova, che partito da Lisbona per conto dei portoghesi alla ricerca di una nuova rotta per raggiungere le indie, incontrò nell’Atlantico del sud questa isola che chiamò Assunção e dopo averne calcolato le coordinate la inserì nella mappa di navigazione. In seguito, un anno dopo, avvenne la seconda scoperta dell’isola ad opera del portoghese Estevam Da Gama che la chiamò Trindade poiché la avvistò il giorno della Santissima Trinità e la registrò con ulteriori coordinate.

                                                   

Trascorso un altro anno, ancora una nave portoghese individuò l’isola che fu bollata come «di nessun valore» e inserita nella mappa con latitudine diversa dalle precedenti. Successivamente, tra il 1507 ed il 1509, anche gli spagnoli e gli olandesi annotarono la scoperta dell’isola ma collocandola nelle proprie mappe con coordinate ancora differenti rispetto alle precedenti.

Il risultato di tutte queste scoperte fu la presenza di diverse carte di navigazione con l’isola indicata in punti geografici errati ma con la medesima descrizione del suo paesaggio. In seguito, molti navigatori in transito lungo l’atlantico cercarono questo lembo di terra ma, una volta giunti alle coordinate segnate sulle mappe, l’isola era "misteriosamente" scomparsa e tutto ciò contribuì subito a far nascere varie leggende su Trindade.

Trascorsi quasi due secoli, intorno al 1700, Trindade fu scoperta ancora una volta dall’astronomo e navigatore inglese Edmund Halley (quello della cometa), il quale prese possesso dell’isola per conto dell’Inghilterra creando però, qualche anno dopo, alcune controversie diplomatiche con il Portogallo che comunque riuscì a dimostrare che l’isola non era terra di nessuno, bensì di proprietà portoghese.

Qualche secolo dopo, essendo Trindade sulla rotta di navigazione delle navi mercantili, iniziarono a diffondersi storie di pirati e di tesori nascosti che alimentarono i sogni di numerosi marinai e, tra le storie e leggende che si raccontavano nei porti europei ed in quelli dell’America latina, quella che più ha fatto sognare riguarda l’immenso tesoro della cattedrale di Lima trafugato dagli spagnoli subito dopo l’indipendenza del Perù: la nave spagnola fu intercettata da pirati inglesi che impossessatesi di tale ricchezza l’avrebbero nascosta sull’isola. Ma fino a oggi, nonostante le numerose spedizioni, nessuno è mai riuscito a rintracciare né questo né altri tesori.

Trindade, nei secoli, malgrado questo via vai di persone non fu mai abitata e così gli inglesi, intorno al 1781 (ed ancora nel 1895), occuparono nuovamente l’isola e vi costruirono un forte stabilendovi una colonia a tutela delle mercanzie trasportate dalle loro navi. I portoghesi, venuti a conoscenza di ciò, organizzarono la spedizione di una nave, con un centinaio di soldati, che partì da Rio de Janeiro con l’obiettivo di riconquistare l’isola ma, una volta giunti, non trovarono più gli inglesi che nel frattempo si erano ritirati.

                                     

Un’altra storia curiosa che ha interessato Trindade fu quella di un nobile nordamericano bramoso di avere un regno tutto suo e, avendo saputo di questa piccola isola disabitata, sperduta nell’atlantico, distribuì dei volantini con l’intenzione di trovare volontari per costituire la corte ed i relativi sudditi. Il governo brasiliano intervenne e così il principato di Trindade ebbe termine senza essere neanche iniziato.

Nel 1957, anno geofisico internazionale, quando finalmente furono definite le reali coordinate di varie località geograficamente incerte, come quelle di Trindade, il governo brasiliano realizzò sull’isola il Poit (Posto Oceanico da Ilha da Trindade), distaccamento della marina militare il cui intento era ed è tuttora quello di mantenere l’isola occupata e di garantire così la proprietà brasiliana, realizzare osservazioni meteorologiche, vigilare e cooperare sul traffico marino, preservare le caratteristiche ecologiche dell’isola e del circostante ambiente marino nonché servire di appoggio a biologi, botanici, geologi e ricercatori scientifici autorizzati dal governo. Attualmente presso il Poit risiedono 30 militari volontari, sostituiti con cadenza trimestrale.

Trindade, come si diceva, è un’isola di origine vulcanica dall’aspetto un poco ostile e la prima cosa che colpisce è la varietà cromatica delle sue rocce scoscese; nel tempo deve aver avuto anche una vegetazione esuberante che le dava un aspetto paradisiaco. Purtroppo, però, quando l’inglese Halley la occupò portò con sé anche alcune capre che dopo la sua partenza rimasero sull’isola riproducendosi e alimentandosi esclusivamente della vegetazione presente lasciando la sua superficie spoglia ed erosa. La vegetazione attuale include comunque una foresta di samambaias giganti che è considerata di origine jurassica.

Quando i militari brasiliani presero possesso dell’isola vi trovarono migliaia e migliaia di capre che nel tempo furono decimate tramite apposite campagne di caccia; ma ancora oggi numerosi esemplari sono presenti sull’isola, arrampicati sui punti più alti, inaccessibili per l’uomo. E se a Trindade la vegetazione è scarsa, la fauna invece è ricchissima, non tanto nella varietà di specie quanto nella quantità di quelle presenti.

                                                         

E’ il caso degli innumerevoli granchi, talmente numerosi che durante la notte è necessario prestare molta attenzione se si cammina lungo la costa o lungo i sentieri montani, per evitare di calpestarne a decine. Infatti questi crostacei non vivono solo sulla spiaggia bensì anche sulle cime più alte dell’isola, nelle grotte, negli anfratti, nei prati e nei tronchi degli alberi; e insieme alle capre sono la vera piaga dell’isola poiché si cibano di tutto ciò che si trovano davanti, compresi vegetazione, piccoli animali o rifiuti della base militare. E malgrado le innumerevoli e gustose caranguejadas dei militari, non si riesce a controllare questa specie. L’isola è anche il punto base per numerose specie di uccelli marini che oltre ad alloggiarvi vi depongono anche le uova.

Anche il mare che circonda l’isola è ricco di fauna marina e tra le varietà risaltano le giganti tartarughe verdi che utilizzano le spiagge di Trindade, da gennaio a luglio, per deporre le proprie uova. Ed è per questo motivo che sull’isola, oltre ai militari, risiedono anche due civili del Projeto Tamar (progetto tartarughe marine), che seguono da vicino tutte le fasi ed in particolare aiutano le piccole tartarughe neonate a raggiungere le acque, dato che il principale ostacolo alla loro sopravvivenza è dovuto proprio all’innumerevole presenza dei granchi già citati. Per chi non conosce il Progetto Tamar, trattasi di un piano di salvaguardia che in Brasile procede da oltre vent’anni ed è attualmente operativo in venti località distribuite in otto stati brasiliani. La sua principale funzione è quella di fare ricerche sul comportamento delle tartarughe elaborando azioni volte alla preservazione della specie.

                                   

Altra curiosità di Trindade, oltre ad alcuni naufragi i cui resti sono ancora visibili lungo la costa, riguarda un certo numero di avvistamenti Ufo avvenuti nei primi anni 50 e documentati dal fotografo Almiro Baraùna che accompagnava una spedizione della marina militare e le cui foto ancora oggi sono utilizzate dalle più prestigiose riviste e dai libri che trattano di ufologia.

I fatti che vi ho raccontato, oltre a fare parte della storia brasiliana sono stati anche confermati dai militari che nel tempo si sono succeduti sull’isola e oggi sono di dominio pubblico anche grazie a giornalisti come Lucas Cembranelli e Ignacio Aronovich che hanno avuto la possibilità di visitare e documentare Trindade su invito del governo brasiliano e i cui reportage sono consultabili nei link sotto indicati. Ambedue i reporter parlano di Trindade come di un luogo particolarmente piacevole e attraente per la sua particolare natura e la cui visita costituisce un’esperienza unica.

Per quanto non sia accessibile al turismo di massa ma soltanto sfiorata da una famosa regata velica brasiliana, la Vitoria – Trindade, rimane pur sempre una porzione di questo meraviglioso Brasile ancora da scoprire. Per concludere, un’ultima leggenda: sull’isola vi è una sorgente di acqua potabile e sembra che chi beva questa acqua sia destinato a ritornare. Anche i due reporter, che hanno bevuto l’acqua, hanno voluto credere che questa leggenda sia vera e sperano, ansiosamente, in una nuova opportunità di ritornare a Trindade.

                                                    

                                                                   

Link

Articolo del reporter L. Cembranelli:
http://www1.folha.uol.com.br/folha/turismo/aventura/ilha_da_trindade.shtml

Articolo del reporter I. Aronovich:
http://www.lost.art.br/trindade.htm

Articolo del Prof. F.F.M. Almeida dell’Università di San Paolo:
http://www.unb.br/ig/sigep/sitio092/sitio092.htm

Poit:
http://www.mar.mil.br/1dn/main/poit/index.htm

Foto Ufo avvistato a Trindade:
http://www.infa.com.br/o_caso_trindade.html

Sito sulle isole brasiliane:
http://www.estadao.com.br/ext/ciencia/ilhas/trindade3.htm

Progetto Tartarughe Marine:
http://www.tamar.org.br/tartas.htm

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